lunedì 26 novembre 2012

Sambre: l'amore ai tempi della rivoluzione

Prendete due occhi rossi come il fuoco, che ammaliano e che sconvolgono; un ambiente alto borghese listato a lutto per il suicidio del capofamiglia; i moti rivoluzionari di Parigi del 1848 e un amore travolgente, che ossessiona e rende completamente pazzi. Mischiate tutto, arricchitelo con colpi di scena e trovate sensazionali, e avrete Sambre, un vero e proprio gioiello d'autore targato Bernard Hislaire e Yann le Pennetier.

Premetto subito una cosa a scanso di equivoci: non è un fumetto "facile", la lettura richiede spesso molta concentrazione per essere goduta appieno e il clima di incertezza, attesa e miseria che si respira in ogni pagina rende un po' angosciante la lettura di questo albo. Ma è un capolavoro.

Francia, 1848 in piena Primavera dei Popoli. Da una parte la borghesia e dall'altra il proletariato. Per i primi i fasti di una vita relativamente tranquilla, per gli altri invece nessuna speranza di riscatto, a meno di sapersi vendere e inserire nei giri altolocati per mezzo del sotterfugio. Una ragazza bellissima, figlia bastarda di una prostituta, con due inquietanti occhi rossi, fa innamorare Bernard, il rampollo della famiglia Sambre, appena sconvolta dal suicidio di Hugo, padre-padrone con la nomea del pazzo. Certificato il loro amore col sangue di una promessa, cominceranno a rincorrersi senza mai trovarsi, sullo sfondo di un'epoca che fa vivere loro esperienze e persone sempre al limite, scoprendo infine una terribile verità.

Non dico altro sulla trama, veramente complessa e ben articolata. Il filo che unisce la storia secondo me è davvero ben tessuto, invogliando continuamente a proseguire la lettura per scoprire cosa e come si intrecceranno tutti gli eventi. Anche i personaggio sono molti, e molto diversi fra loro, specchio ognuno di un "idealtipo" riferito a questo preciso periodo storico. Periodo che si sposa perfettamente con una storia fatta di sangue, passione e voglia di libertà.

Un plauso particolare poi per i disegni, dei veri e propri capolavori. La scelta dei colori, quasi tutti a tono di rosso, bianco e blu, è un tutt'uno con la sceneggiatura, portando alla luce un albo a fumetti che merita di essere letto sotto tutti i punti di vista. In questa edizione, poi, sono raccolte tutte le storie pubblicate in Italia, forse in un formato troppo piccolo per essere goduto appieno.
Sambre è un albo che non deluderà i palati fini.

sabato 24 novembre 2012

Nirvana, gira la ruota e vivi un'altra vita

Immaginate la persona più scaltra, opportunista, maleducata e camaleontica che conoscete. Ecco, potenziatelo al quadrato e forse vi avvicinerete a Ramiro, il protagonista dell'ultima fatica editoriale targata Caluri e Pagani, i mitici autori di Donzauker, l'esorcista più eretico mai visto su dei fumetti in Italia.

E poco importa che questo piccolo e peloso personaggio compaia su una pubblicazione istituzionale della Panini Comics, perchè (nei limiti del possibile) i nostri Paguri hanno messo a segno un altro colpo da novanta per divertimento e versatilità dei testi. "Nirvana, gira la ruota e vivi un'altra vita" è una storia allegra e leggera ma anche tagliente, capace di fare satira e smascherare (rendendoli grotteschi) alcuni "vizi" dell'epoca in cui viviamo.

Una misteriosa vicenda rende Ramiro un testimone chiave in un importantissimo processo, costringendo la polizia a metterlo sotto copertura per salvaguardarne l'incolumità fino alla sua testimonianza, necessaria per condannare il criminale più pericoloso in circolazione. Ma il nostro eroe non riesce proprio a non combinare disastri in sequenza, facendo saltare sistematicamente la propria copertura e costringendo la polizia a studiarne sempre una nuova per metterlo al sicuro. Un loop dal quale Ramiro non riesce a uscire, dovendo quindi reinventarsi una volta calciatore, un'altra assistente sociale o addirittura truccatore di cadaveri...

Insomma una trama che potrebbe suonare abbastanza banale, si rivela albo dopo albo sempre più efficace, soprattutto grazie alla grande caratterizzazione che i nostri Paguri sono riusciti a dare a tutti i personaggi della saga. Detto di Ramiro, protagonista che incarna tutti i peggiori vizi possibili, notevole è soprattutto l'ispettore Buddha, il capo della polizia e responsabile per le coperture, con le fattezze di un Bud Spencer manesco. Bellissima anche la coppia Romino-Bernaccio, i due sbirri che fra incomprensioni e stoltezza, vengono costantemente sbeffeggiati, anche se loro non se ne accorgono. Dal lato dei cattivi, Slobo e Golem, i due sicari del grande capo Occhionero Ronson, sono qualcosa di spettacolare. Ispirati chiaramente al Travolta e al Jackson di Pulp Fiction, ne ricalcano gli strampalati discorsi, lasciando però dietro di loro una serie di disastri che gli impediscono sempre e comunque di identificare ed eliminare Ramiro. Infine, citazione d'obbligo per Cristy, la fidanzata di Ramiro: a volte quello che dice ho pensato che lo avesse scritto la mia, di fidanzata!

La prima serie regolare, composta di sei albi  (più due numeri speciali, lo 0 e il 6 e mezzo) è stata senza dubbio una delle liete novelle del 2011/2012, ma la vera grande notizia è che la Panini ha osato e ha rinnovato Nirvana per un'altra serie di albi, in uscita proprio a Gennaio 2013.

Altri sei numeri per accompagnare Ramiro verso la sua testimonianza contro Occhionero Ronson, e vedremo se i Paguri alzeranno ulteriormente il tiro. Io credo di sì, non resta che aspettare l'anno nuovo (Maya permettendo!)

martedì 20 novembre 2012

The Black Diamond : Agenzia investigativa

Nel Midwest dell'ottocento, un attentato ferroviario scuote un intero paese e fa cominciare una caccia all'uomo da parte della famigerata agenzia investigativa Black Diamond. Al tempo stesso, la scomparsa di una cassaforte pone molti interrogativi sulla reale natura dell'incidente, facendo calare nuove ombre sui responsabili o presunti tali.

Diciamolo subito: questo albo non passerà certo alla storia per la trama e l'intreccio studiato da Gaby Mitchell. Difficile seguirla, a volte un po' farraginosa e con poco ritmo, The Black Diamond: Agenzia investigativa si pone però su un livello da veri amanti del fumetto. E se è così è solo grazie alle splendide tavole disegnate dal grande Eddie Campbell, dei veri e propri quadri, che vanno a dare consistenza ai momenti di buco che sovente si presentano nella lettura.

Nonostante per gran parte del tempo la struttura dei disegni ricalchi lo stile standard, con la divisione in nove della pagina, a volte le suggestioni e le immagini che Campbell ci restituisce sono memorabili. Così come le tavole a pagina intera, vere e proprie opere d'arte alle quali non si può restare indifferenti.

Nel complesso, quindi, un albo che arriva pienamente alla sufficienza, pur non rappresentando un must da dover avere necessariamente nella propria libreria. Personalmente l'ho letto volentieri, ma come già detto a fare la differenza sono i disegni, coinvolgenti, caldi e che danno sicuramente quel qualcosa in più che colma ampiamente i buchi nella sceneggiatura.

Un romanzo per immagini che per questo motivo merita di essere letto e apprezzato.


domenica 18 novembre 2012

Batman n°3 : Il sorriso del Joker

Terzo appuntamento con le uscite bisettimanali di Panorama a tema Batman, questa volta protagonista di un albo veramente notevole. Il volume, intitolato Il sorriso del Joker, contiene quattro storie molto diverse fra loro, ma interessanti da leggere proprio per cercare di penetrare ancor di più nella psicologia di uno dei personaggi di più difficile costruzione di tutto il panorama comix mondiale.

La prima, dal titolo Amanti e Pazzi, è quella principale, per i testi di Micheal Green (noto anche come scrittore di Smalville e Heroes) e le matite di Denys Cowan. Gotham è ora tranquilla, Batman crede di essere riuscito a mettere finalmente pace nel cuore della sua città, e cerca anche ordine nel suo di cuore. Ecco che spunta fuori Lorna Shore, che lo innamora e lo concupisce. Sembra una puntata di Beautiful? Niente affatto, perchè nelle ceneri della città, un tranquillo e depresso personaggio si aggira in cerca di emozioni forti. Quello che l'alcol e le rapine di fino non riescono a dargli. Ecco allora che un elegante aperitivo fra ricconi interessati all'arte diventa il pretesto per il delirio assoluto, fatto di colpi di pistola e panico gratuito offerto in pasto agli altolocati ospiti della serata. Ed è qui che nasce il Joker, che prima ferisce quasi a morte Lorna, poi viene "segnato" nel suo viso dal sorriso profondo lasciato da una delle tante armi di Batman. Ed è così che il nostro uomo pipistretto scopre non solo che il male non è debellato, ma che per lui non può esistere amore. Non svelo null'altro, ma basti sapere che da lì in avanti nasce il Joker così come lo conosciamo tutti, folle e lucido al tempo stesso, noncurante delle conseguenze che le sue azioni comportano e ossessionato soltanto da una figura, quella di Batman, senza la quale non avrebbe senso esistere.

La seconda storia invece si intitola Lavoro senza fine, per i testi di James Patrick e le matite di Steve Scott, mentre nel Giovane aiutante (testi di Paul Pope e disegni di Jose Villarrubia) viene presentato il personaggio di Robin, il suo difficile rapporto con Batman e il senso della sua missione. Chiude l'albo Poison, per i testi di Brian Azzarello e le matite di Jordi Bernet, un breve "sogno" nel quale Poison Ivy  mette in dubbio Batman e ciò che rappresenta, con la sua terribile e spietata sensualità.

Concludo dicendo che questa serie di albi, partita un po' in sordina, si sta rivelando molto molto interessante, soprattutto perchè disvela storie "minori" (anche se non è vero che sono così tanto minori) e ce le restituisce alla portata delle tasche di tutti. Quando poi ci sono albi come questo, con fior fior di autori, beh, il non leggerli diventa quasi un crimine che dovrebbe richiedere l'intervento dello stesso Batman!

sabato 10 novembre 2012

Zerocalcare strikes back: Un Polpo alla Gola

Appena mi sono rigirato fra le mani questo secondo albo di Zerocalcare, istantaneamente mi è venuta in mente la canzone di Caparezza, Il secondo secondo me. E non perchè non fossi assolutamente certo che mi sarebbe piaciuto, ma perchè effettivamente dopo il successone della Profezia dell'Armadillo confermarsi su quegli stessi livelli mi pareva un'impresa epica.

E infatti, almeno a livello sostanziale, non mi sbagliavo.

Zerocalcare ha fiutato la trappola, l'ha analizzata, e ha saggiamente deciso di evitarla.

Un Polpo alla Gola è, a tutti gli effetti, un'altra opera-prima, totalmente slegata dalla Profezia, con la quale condivide alcuni tratti di stile e alcuni personaggi, virando però in modo deciso verso una dimensione più alta e difficile. Quindi il suo "evitare la trappola" in realtà si è trasformato in una sfida molto più sofisticata, molto più intrigante e per questo ancor più difficile da superare.

E da questo punto di vista direi che è andato sopra le mie più rosee aspettative.

Dopo l'ultima pagina, infatti, rimane un sapore agrodolce, la consapevolezza di aver riso meno dell'albo precedente ma di aver appena letto una cosa completamente diversa e davvero intensa ed emozionante, non rinunciando però al vero tratto distintivo di questo nuovo fenomeno del fumetto italiano contemporaneo: la leggerezza e soprattutto l'(auto)ironia.

Stiamo parlando di una graphic novel in piena regola, con tutto ciò che comporta. La narrazione non è più scandita da brevi strisce legate fra loro, ma si articola in uno svolgimento complesso, addirittura attraverso salti temporali dei protagonisti, sospesi in un'atmosfera che tocca il noir, il giallo e il romanzo di formazione. "Non si guarisce dalla propria infanzia" (la frase della quarta di copertina) porta con sè tutta una serie di conseguenze esistenziali che il nostro Zerocalcare dimostra di padroneggiare con invidiabile maestria. Il ritmo è serrato, si ride fragorosamente ma ci si sofferma anche a riflettere, ed è questa la vera rottura con la Profezia. D'altronde, la scelta stessa di mandare in soffitta l'Armadillo dimostra una sicurezza e una consapevolezza nei propri mezzi indiscutibile.

Della trama non dico nulla, come al solito, perchè in fondo non è importante. Schede di presentazione del libro su internet le trovate a bizzeffe (fra l'altro è l'albo più venduto dell'ultima settimana su Amazon in Italia, addirittura sopra Cammilleri).

Chi ha letto la Profezia dell'Armadillo non potrà non apprezzare un salto in avanti in questo nuovo albo, una sfida che Zerocalcare ha vinto senza alcun dubbio senza rinunciare al suo stile, ma anzi potenziandolo e presentandolo sotto una nuova luce. Adesso manca veramente poco per poter urlare ai quattro venti di avere il nuovo Leo Ortolani: l'attesa per il prossimo albo si fa già febbrile!

Nel frattempo, leggete e rileggete questa storia: non farlo potrebbe farvi venire un polpo alla gola!

martedì 6 novembre 2012

Dylan Dog n.314: I segni della fine

Una serie di misteriose morti e una catena di eventi soprannaturali sconvolgono Londra, apparentemente senza motivo. Due ragazzi dalle vite difficili sono implicati in qualche modo, ma non si riesce a capire come, mentre l'indagatore dell'incubo, questa volta, brancola nel buio. E a nulla vale la voglia di Bloch di non perdere la pensione, la svolta e la risoluzione della storia si avrà soltanto a giochi fatti, e soltanto per ricominciare.

E' questa, in poche parole, la trama de I segni della fine, l'albo del mese di ottobre scritto da un ispirato Gualdoni e disegnato dal veterano Casertano. La storia è avvincente e mantiene incollati all'albo per tutta la durata della trama, senza particolari voli pindarici, ma comunque presentando una buona dose di tematiche care ai fans dylaniati. Non ci stanchiamo ancora oggi di leggere albi del genere, anche se mancano da troppo tempo storie che ci riconcilino con il nostro caro eroe londinese.

Graditissimo il cameo del Rabbino Allen, una vecchia conoscenza per i fans di lunga data.

Sostanzialmente ho letto volentieri l'albo, scorrevole e piacevole anche grazie ai bei disegni di Casertano. Una lettura consigliata per il relax: scordatevi incubi, suggestioni e psichedelie oniriche.