
Francia, 1848 in piena Primavera dei Popoli. Da una parte la borghesia e dall'altra il proletariato. Per i primi i fasti di una vita relativamente tranquilla, per gli altri invece nessuna speranza di riscatto, a meno di sapersi vendere e inserire nei giri altolocati per mezzo del sotterfugio. Una ragazza bellissima, figlia bastarda di una prostituta, con due inquietanti occhi rossi, fa innamorare Bernard, il rampollo della famiglia Sambre, appena sconvolta dal suicidio di Hugo, padre-padrone con la nomea del pazzo. Certificato il loro amore col sangue di una promessa, cominceranno a rincorrersi senza mai trovarsi, sullo sfondo di un'epoca che fa vivere loro esperienze e persone sempre al limite, scoprendo infine una terribile verità.
Non dico altro sulla trama, veramente complessa e ben articolata. Il filo che unisce la storia secondo me è davvero ben tessuto, invogliando continuamente a proseguire la lettura per scoprire cosa e come si intrecceranno tutti gli eventi. Anche i personaggio sono molti, e molto diversi fra loro, specchio ognuno di un "idealtipo" riferito a questo preciso periodo storico. Periodo che si sposa perfettamente con una storia fatta di sangue, passione e voglia di libertà.
Un plauso particolare poi per i disegni, dei veri e propri capolavori. La scelta dei colori, quasi tutti a tono di rosso, bianco e blu, è un tutt'uno con la sceneggiatura, portando alla luce un albo a fumetti che merita di essere letto sotto tutti i punti di vista. In questa edizione, poi, sono raccolte tutte le storie pubblicate in Italia, forse in un formato troppo piccolo per essere goduto appieno.
Sambre è un albo che non deluderà i palati fini.
Nessun commento:
Posta un commento